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Copyright: © Giancarlo Pavanello

Giancarlo Pavanello

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le sperimentazioni

sperimentazioni con la pittura e la fotografia [con opere da parete, soprattutto verso il 1989], gli oggetti, il design, l’editoria diretta

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1993: il design

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Le crisi degli anni settanta e degli anni ottanta e novanta, prima e dopo la cosiddetta “transavanguardia”, aprono la via delle sperimentazioni, a volte contraddittorie nelle forme e nei contenuti, ricominciando con lo studio delle tecniche poco affrontate in precedenza, dal collage alla fotografia, dalla creazione di oggetti [il ready-made rettificato, il plexiglas, scatole] alla fotocopia e alla stampa laser, dagli innovativi manufatti in volume [con materiali poveri] alle opere da parete e alla pittura-pittura [soprattutto monocroma], fino a sconfinare, su invito, nel design. Dagli assemblaggi materici alle “mini-installazioni”, sempre restando fedele alla scrittura enfaticamente visualizzata [alla grafica e al disegno] e continuando le nuove soluzioni librarie [con la sigla “ixidem”, prima, e poi con “dado tutto bianco”, private press books o esoeditoria], dalle cartellette-contenitori con pagine et similia da esporre alla rinfusa ai taccuini e ai quaderni grezzi, infine molte vignette inserite nelle sequenze di veri e propri fumetti o digitali e para-fumettistiche nella versione del controfumetto. Una gallery articolata e in apparenza caotica, quasi alla rinfusa per rispecchiare un’epoca simbolizzata, in una visione personale, dai cumuli di detriti e dalle macerie di una città, dai ruderi di una polis, dopo un terremoto o una serie di bombardamenti [con la consapevolezza dell’impossibilità, in mancanza di una sensibilità adeguata e trionfante] del ritorno all’ordine di un figurativo neorinascimentale o delle migliori scuole del passato [anni dieci e anni venti].

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